La magnetoterapia viene frequentemente prescritta per patologie quali:
- artrosi
- osteoporosi
- osteopenia
- ritardi di consolidazione di fratture
- infiammazioni varie.
Vediamo dunque come funziona
La magnetoterapia sfruttando i campi magnetici aiuta a fare circolare il sangue interagendo con il ferro contenuto nell’emoglobina.
Per comprenderne meglio il funzionamento bisogna chiarire il concetto di campo magnetico.
È definito campo magnetico un campo di forze prodotto da un magnete, o da una corrente elettrica, o da un campo elettrico variabile nel tempo.
Nel caso della magnetoterapia l’apparecchio è costituito da un solenoide (avvolgimento di cavi di rame) che viene attraversato dall’elettricità, generando così il campo magnetico.
La magnetoterapia se usata con campi continui a bassa frequenza risulta essere miorilassante e antistress, al contrario se usata con campi pulsati e frequenza alta risulta essere stimolante per la muscolatura ed eccitante per il sistema nervoso centrale.
Spesso il numero di sedute prescritte per la magnetoterapia (circa 10) risulta essere insufficiente per ottenere risposte terapeutiche soddisfacenti. Prove di laboratorio, infatti, hanno evidenziato che la calcemia inizia a modificarsi dopo almeno 15-20 sedute. Appare dunque chiaro che 10 sedute non sono sufficienti per ottenere risultati apprezzabili.